lunedì 6 giugno 2016

AUTODIAGNOSI DI GENGIVITE








Autodiagnosi di gengivite

La gengivite è un’infiammazione delle gengive che se non curata può portare allo sviluppo di parodontite nei soggetti suscettibili. Se diagnostica e trattata in tempo è completamente reversibile. Ecco perché è importante riconoscerne sintomi e segni clinici.

La gengivite è un’infiammazione delle gengive non associata a perdita delle strutture di attacco del dente (quali legamento parodontale, osso e, appunto, gengiva). Il fattore che fa nascere o esacerba questa infiammazione è la placca dentale, cioè l’insieme dei batteri che si accumulano sulle superfici dei denti.
Una gengiva clinicamente sana appare di colore rosa corallo, non gonfia e non sanguinante se stimolata da spazzolino o filo interdentale. Teoricamente, se un paziente fosse in grado di pulire perfettamente ogni area dei propri denti (esterna, interna e tra dente e dente) con procedure di igiene orale domiciliare corrette (spazzolino, scovolino, filo interdentale, agenti antiplacca) e regolari (almeno 3 volte al giorno), avrebbe una gengiva sana. Al contrario, un paziente che non pratica corrette procedure di igiene orale domiciliare presenterà sicuramente uno o più denti affetti da gengivite.

Perché la gengiva sana si infiamma?
I batteri presenti sulla superficie dei denti a ridosso della gengiva causano l’infiammazione della gengiva. Questa nasce inizialmente come con una dilatazione microscopica di piccoli vasi sanguigni. Questa fase dura per i primi 2-3 giorni di accumulo di placca dentale e raramente dà sintomi percepibili da parte del paziente. Il persistere della presenza di batteri per altri  giorni fa aumentare il numero di capillari presenti nella gengiva, consentendo un ulteriore aumento dell’infiammazione. I segni clinici ora possono essere apprezzabili: si può facilmente notare sanguinamento gengivale al passaggio dello spazzolino o del filo interdentale. Se la placca dentale non viene correttamente rimossa, le cellule dell’infiammazione accorrono ancora più numerose ed anche la struttura della gengiva si modifica, diventando gonfia ed edematosa e rossa. In questa fase il gonfiore gengivale è francamente visibile e le gengive diventano rossastre e sanguinano molto facilmente, talvolta anche spontaneamente. Tale infiammazione può colpire anche solo alcuni denti: in altre parole, si può avere una bocca pulita, ma avere gengivite, anche avanzata, solo in certi punti (quelli non puliti correttamente).

Perché è importante accorgersi di avere gengivite?
La gengivite, se curata, sparisce e le gengive guariscono senza esiti; se, invece, la gengivite viene lasciata progredire indisturbata, può portare allo sviluppo di parodontite. È, dunque, fondamentale diagnosticarla precocemente e trattare subito tale patologia.

Come accorgersi di essere affetti da gengivite?
Sanguinamento gengivale. Una gengiva sana non sanguina. Se spazzolando o passando filo o scovolino, correttamente e delicatamente, ci accorgiamo di avere sanguinamento, in quel punto vi è infiammazione gengivale.
Gonfiore delle gengive.  Se in qualche punto la gengiva è gonfia, è probabile che vi sia gengivite. Il gonfiore delle gengive è più difficile da notare, rispetto al sanguinamento, se non quando è molto spiccato o è nei denti anteriori (è difficile controllarsi la gengiva nei denti di dietro!). Spesso, però, il gonfiore è comunque associato al sanguinamento e, quindi, basta già il sanguinamento a costituire un segnale di allarme.
Rossore delle gengive. La gengiva infiammata tende a diventare rossastra. Questo segno è più difficile da notare rispetto agli altri, perché varia molto da soggetto a soggetto e, a meno che non sia un rossore intenso, raramente il paziente può percepirlo senza strumenti adatti, come una forte luce e lo specchietto del dentista.
Presenza di placca dentale.  La placca dentale può essere notata come una “poltiglia” biancastra sulla superficie del dente, altre volte la placca è così abbondante da macchiare il dente di un colore giallo-brunastro, altre volte ancora è associata alla presenza di tartaro. La presenza di placca o tartaro ci deve suggerire che ci possa essere gengivite e, dunque, di pulire  meglio le zone “sporche” e farsi controllare dal dentista o da un parodontologo.
Alitosi.  L’alitosi è causata per la maggior parte dei casi dalla presenza di placca ed infiammazione gengivale.

Note
La gengivite non dà dolore, è per lo più asintomatica, ecco perché per una diagnosi precoce è importante prestare attenzione ad alcuni segni clinici che la caratterizzano. Appena si sospetta di esserne affetti è bene consultare un odontoiatra e  seguire la terapia e le istruzioni di igiene orale domiciliare dello specialista. La gengivite, infatti, è reversibile e si può guarire  completamente.

Consigli pratici
Come in tutte le patologie, prevenire è meglio che curare. Quando si va dal proprio odontoiatra è bene seguire scrupolosamente i consigli su come spazzolare e pulire i propri denti. In caso compaiano segni di gengivite, recarsi immediatamente dal proprio specialista per farsi curare.

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