mercoledì 20 novembre 2013

TAC: I VANTAGGI DEL DIGITALE


Presso il nostro studio è possibile effettuare la TAC- Tomografia Computerizzata Cone Beam.



QUALI SONO I VANTAGGI DI UNA RADIOLOGIA DIGITALE 3D?


  1. LE MODERNE TECNOLOGIE DIGITALI PERMETTONO DI ESPORRE IL PAZIENTE AD UNA DOSE DI RADIAZIONI PARTICOLARMENTE RIDOTTA, RENDENDO L'ESAME DECISAMENTE MENO LESIVO DAL PUNTO DI VISTA DELLA SALUTE
  2. LA TECNOLOGIA DIGITALE PERMETTE DI ELIMINARE COMPLETAMENTE, SIA IN FASE DI SVILUPPO CHE DI STAMPA, L'UTILIZZO DI LIQUIDI CHIMICI E DI TONER CHE SONO INQUINANTI PER L'AMBIENTE.
  3. LA QUALITA' SUPERIORE DELLE IMMAGINI DIGITALI GARANTISCE UN ELEVATO VALORE DIAGNOSTICO E PERMETTE ALL'ODONTOIATRA DI RILEVARE CON MAGGIORE SICUREZZA E PRECOCITA' EVENTUALI PATOLOGIE. 
  4. L'IMMAGINE ACQUISITA E' IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE PER ESSERE CONSEGNATA AL PAZIENTE. L'IMMAGINE ORIGINALE VIENE MEMORIZZATA NELLA CARTELLA PERSONALE PRESENTE NELL'ARCHIVIO DEL SERVER E POTRA' QUINDI ESSERE FACILMENTE RECUPERATA PER ULTERIORI CONSULTAZIONI O ESAMI COMPARATIVI.



lunedì 18 novembre 2013

GIOCHIAMO A LAVARCI I DENTI! Piccoli trucchi per insegnare ai bambini l'igiene orale!


GIOCHIAMO A LAVARCI I DENTI! 

Piccoli trucchi per insegnare ai bambini l'igiene orale!




  • INVENTARE DELLE STRATEGIE CHE CREINO IN LORO LA VOGLIA DI IMPARARE.
  • DIAMO L'ESEMPIO ED INVITIAMOLI AD IMITARCI, MOSTRIAMO A LORO I MOVIMENTI CHE DEVONO ESEGUIRE. IMPARARE PER IMITAZIONE E' MOLTO PIU' SEMPLICE ED EFFICACE.
  • LA PULIZIA DEI DENTI DEVE DIVENTARE UN MOMENTO DI GIOCO TRA BIMBO E GENITORE, IN MODO TALE CHE I PIU' PICCOLI POI ASSOCINO "IL LAVARSI I DENTI" COME UN QUALCOSA DI DIVERTENTE E COINVOLGENTE.
  • DOBBIAMO CREARE UN SENSO DI SODDISFAZIONE NEL BAMBINO, FACENDO NOTARE COME I DENTI SIANO BELLI E PULITI DOPO QUESTA PRATICA.
  • ELOGIARLI E COMPLIMENTARCI CON LORO.
  • FACCIAMO SCEGLIERE A LORO LO SPAZZOLINO CHE PIU' GLI PIACE, MAGARI INSIEME AD UN ASTUCCIO COORDINATO, E NON DIMENTICHIAMOCI DEL DENTIFRICIO ARRICCHITO CON FLUORO.

mercoledì 13 novembre 2013

LA MALATTIA PARADONTALE


I BATTERI DELLA PLACCA SONO I RESPONSABILI DELLA MALATTIA PARODONTALE.
La placca batterica è formata dal progressivo accumulo di biofilm di batteri sulla superficie dei denti che, se non adeguatamente rimossi, si infiltrano nelle gengive e nell'osso di sostegno dei denti. Questi batteri sono responsabili della malattia paradontale che consiste in un'infezione cronica associata ad infiammazione delle strutture colpite.

QUANDO I DANNI BATTERICI SONO LIMITATI ALLA BOCCA:
la gengivite è la forma più lieve di malattia parodontale contraddistinta da arrossamento, gonfiore e sanguinamento spontaneo delle gengive. In questa fase la sintomatologia è ridotta o pressoché nulla e può essere curata con un trattamento professionale e con una BUONA IGIENE ORALE.

LA PARODONTITE:
è la forma più avanzata della malattia parodontale caratterizzata dalla progressiva formazione di tasche parodontali, recessioni gengivali e perdita di attacco dei tessuti molli e duri di sostegno dei denti. Se trascurata può portare alla perdita dei denti colpiti. 

Recentemente, oltre alle ovvie considerazioni sulle gravi alterazioni e menomazioni per la salute ed il benessere orale, si è notato che le parodontiti possono provocare cambiamenti a livello dell’intero organismo. Numerosi studi clinici e sperimentali hanno evidenziato la presenza di una forte associazione fra le parodontiti e alcune malattie sistemiche, in particolare malattie cardiovascolari (ictus, coronaropatie, ecc.), diabete, patologie polmonari, disbiosi intestinale e complicanze della gravidanza.



lunedì 11 novembre 2013

L'OTTURAZIONE


L'OTTURAZIONE

L'otturazione odontoiatrica è una manovra atta a riempire una cavità creatasi in un dente in seguito ad un evento patologico o traumatico.
I materiali impiegati per le otturazioni sono il composito che tende a sostituire l'amalgama, la ceramica o porcellana.
E' invece caduta in disuso l'otturazione in lega aurea, che consisteva nella apposizione di fogli di oro, piazzati nel dente.
I compositi sono metal free, e si differenziano per per usurabilità, lucidabilità, estetica.
L'otturazione è normalmente un materiale composito di base resinosa microriempito di silicio in condizioni normali si presenta solido di colore bianco, in particolari condizioni si usa ancora l'amalgama d'argento (legata a rame e stagno) per le sue migliori caratteristiche di resistenza al carico masticatorio. L'otturazione è necessaria sulla superficie del dente che è stato aggredito dalla carie o fratturata da un trauma.
L'amalgama è il materiale più economico, e utilizzato nel Servizio Sanitario Nazionale.
Il composito è utilizzato anche per fini estetici perché lascia un'otturazione di colore bianco, non visibile all'interno del dente, mentre l'amalgama è un'otturazione di colore nero.
La procedura prevede di asportare il tessuto compromesso, preparare una cavità che permetta la lavorazione e la ritenzione del materiale da otturazione.
Si buca la parte interna del dente e la si riempie di un acido speciale per aumentare la superficie microritentiva, si pennella un liquido per creare una interfaccia con il collagene dentinale e poi si inserisce quanto serve di un composto.
Il buco viene riempito con un composto speciale che simula la dentina e lo smalto del dente che si chiama composito.


venerdì 8 novembre 2013

DENTI DA LATTE E DENTI PERMANENTI

I DENTI DA LATTE O DENTI DECIDUI
I denti decidui o da latte sono presenti solo nell’infanzia. Successivamente vengono sostituiti dai denti permanenti, che costituiscono la cosiddetta dentatura definitiva.
I denti decidui, di colore bianco latte, sono 20, così suddivisi per ogni arcata dentale:

2 incisivi centrali
2 incisivi laterali
2 canini
4 molari

Gli incisivi centrali inferiori sono di solito i primi denti decidui a spuntare tra il 3° e il 6° mese di vita del bambino, mentre gli incisivi superiori erompono leggermente più tardi, di solito tra il 5° e il 7° mese di vita. L'eruzione degli incisivi centrali e laterali delle due arcate si completa, generalmente, entro il primo anno di vita.

L'eruzione dei denti decidui è completa a circa 2 anni e mezzo d'età.

Cronologia dell’eruzione dei denti decidui:

Incisivi centrali e laterali
 dal 3° al 12° mese

Primi molari decidui
 dal 12° al 18° mese

Canini
 dal 18° al 24° mese

Secondi molari decidui
 dal 24° al 30° mese

I DENTI PERMANENTI

L'eruzione dei denti permanenti inizia intorno ai 6 anni con lo spuntare in cavità orale del primo molare.
Il primo molare è il primo dente permanente, che non prende il posto di nessun dente da latte ma si posiziona in fondo all'arcata. Questo dente risulta di particolare importanza per tutta la dentizione permanente in quanto "gestisce" le operazioni di permuta, guidando al proprio posto gli altri denti permanenti che cominciano ad erompere in cavità orale.

Dopo i 6 anni infatti, la radice dei denti da latte comincia a consumarsi e a riassorbirsi, spinta via dai denti permanenti sottostanti.
Fra i 6 e i 7 anni vengono cambiati gli incisivi centrali, seguiti, dopo un breve intervallo, da quelli laterali.
Questa dentatura mista, ossia con denti da latte e permanenti, rimane solitamente fino ai 12 anni: tra i 9 e gli 11 anni i canini decidui vengono sostituiti da quelli permanenti, mentre tra i 10 e gli 11 anni, i primi molari da latte vengono sostituiti dai premolari.
Intorno agli 11-12 anni i secondi molari da latte vengono sostituiti dai secondi premolari permanenti.
Infine, a 12-13 anni completano la dentizione definitiva i secondi molari permanenti che, come i primi, non rimpiazzano alcun dente deciduo.

I denti del giudizio (terzi molari permanenti) non sono presenti in tutte le persone e la loro eruzione avviene in un'età variabile, solitamente dopo i 17 anni.

Cronologia dell’eruzione dei denti permanenti:

 Primi molari permanenti
 intorno ai 6 anni

Incisivi centrali e laterali
 tra i 6 e i 7 anni

Canini
 dai 9 agli 11 anni

Premolari permanenti
 10 – 11 anni

Secondi premolari permanenti
 12 – 13 anni

Denti del giudizio
 dopo 17 anni

  
Alla fine la dentatura definitiva sarà costituita da 32 denti così distribuiti per ciascuna arcata:

2 incisivi centrali
2 incisivi laterali
2 canini
4 premolari
6 molari


giovedì 7 novembre 2013

RECUPERA IL BIANCO NATURALE DEI TUOI DENTI. ablazione tartaro con trattamento PRO BRIGHT




RECUPERA IL BIANCO  NATURALE DEI TUOI DENTI

Nel nostro studio eseguiamo l’ablazione tartaro abbinato al trattamento PRO BRIGHT.
Grazie alle micro-perle di bicarbonato immediata rimozione di macchie e pigmentazioni.
  • trattamento facile e biocompatibile, grazie alla rapida idrosolubilità
  •  facile da applicare grazie agli stick dosabili
  •  trattamento piacevole e individuale con i quattro gusti: cherry, berry, mint e orange

mercoledì 6 novembre 2013

Perché e come si esegue la devitalizzazione di un dente


LA DEVITALIZZAZIONE DI UN DENTE / CURA CANALARE




Viene eseguita in anestesia locale, attraverso strumenti appositi (lime canalari, ovvero "file" endodontici) che alesano il canale o i canali radicolari, eliminando il loro contenuto di vasi e nervi fino all'apice del dente, e sigillando infine tutto il decorso canalare con appositi cementi, e un materiale biologicamente non attivo (sterile, inerte, non riassorbibile) usato come riempitivo canalare, in genere la guttaperca calda, una resina naturale termoplastica; ovvero, BioCalex. Il BioCalex (più noto come Endocal 10) è utilizzato dagli anni '70, è una soluzione di ossido di calcio (aggiunto di ossido di zinco in acqua distillata e glicol-etilene) che ha i vantaggi di reagire e trasformarsi in idrossido di calcio e di solidificare in espansione, assicurando una maggiore chiusura che arriva a sigillare fino ai tubuli interni della dentina (diversamente dalla Guttaperca che non aumenta in volume e si applica ai tre o quattro canali che irrorano il dente di sangue).
Se eseguita in modo biologico, sono previsti una fase di lavaggio specifico per la rimozione dei metalli e minerali che ostruiscono i canali secondari e i tubuli, e l'utilizzo di idrossido di calcio (terapia ocalessica) per cementare, e di guttapercha senza metalli come riempitivo. Fra le metodiche di lavaggio e disinfezione: l'isolamento con diga di gomma per evitare la formazione di nuovi batteri (in particolare dalla saliva), iniezioni di ipoclorito di sodio (potente battericida), gli ultrasuoni intraradicolari e/o il nichel-titanio (strumenti rotanti azionati da manipoli elettrici).
Prima di chiudere il dente, per verificare che il riempitivo aderisca a sufficienza si verifica un eventuale gioco-luce per i singoli canali con rivelatore d'apice sensibile al decimo di millimetro, infine una seconda rx di controllo.
Spesso sono combinate queste tecniche, in particolare i bagni di ipoclorito e gli attrezzi al titanio; in alternativa, si utilizza la tecnica canalare laser assistita.
Il calore del laser è utilizzato per vaporizzare l'ipoclorito dei sodio e sterilizzare il dente, "bruciando" i residui organici e di batteri. Il laser può essere eseguito al termine di una o più delle altre tecniche citate (devitalizzazione laser assistita), oppure in alternativa a queste subito dopo i bagni di ipoclorito di sodio (devitalizzazione laser).
Terminata la sigillatura dei canali, il dente può essere richiuso in vari modi: otturazione in materiale composito, ricostruzione con l'aggiunta di porcellana, inserimento di una capsula (con eventuale perno). La capsula viene applicata per garantire una maggiore resistenza alla pressione e una maggiore durata della devitalizzazione (soprattutto rispetto al rischio di rotture verticali del dente che difficilmente sono rioperabili e richiedono in genere l'asportazione).
In base alla quantità di dente che è stato necessario fresare per raggiungere i canali, se la quantità residua di dente non è sufficiente a garantire la solidità dell'otturazione, viene prima inserito un perno, sul quale andrà fissata la capsula. Il materiale del perno varia a seconda di quello prescelto per la capsula (fra le migliori quelle in oro-ceramica): perni in fibra di vetro/zirconio (colore bianco, per ricostruzioni estetiche), fibra di carbonio (colore nero), oppure oro. Altri materiali usati per le capsule sono la ceramica aggiunta di zirconio, oppure capsule sempre di ceramica con anima interna di metallo.
La rimozione di metalli e minerali è importante perché, se i canali del dente non sono completamente chiusi, i residui organici (minerali, polpa del dente, rimanenza di umidità non adeguatamente eliminata dopo il lavaggio e la disinfezione) non rimossi durante la devitalizzaizone diventano il nutrimento di colture di batteri che proliferano nel dente devitalizzato, e producono tossine anaerobiche di origine batterica.
Secondo alcuni specialisti, non si tratta di un'eventualità improbabile, in quanto la chiusura dei canali principali delle radici, per quanto bene eseguita, non è in grado di estendersi ai numerosi e piccolissimi sottocanali che si dipartono da questi alla radice del dente, dove permangono batteri e residui organici, con formazione di tossine[1].
In questi casi, si forma un granuloma dentale nella parte terminale della radice, all’altezza del foro dove passano i nervi e i vasi sanguigni che nutrono il dente. Il tessuto di granulazione ha dimensioni che variano da quelle di una lenticchia a quelle di un pisello. A volte si presenta alla solita altezza, insieme ad una fistola gengivale, un'area di 1-2 mm rossa con al centro una zona purulenta o sanguinante. Il granuloma originato da un dente devitalizzato è silente e asintomatico per anni, identificabile con radiografie periodiche, più raramente dà luogo all'apice della radice a dolore lieve (parodontite periapicale cronica), o a dolore acuto (presenza di gonfiore della guancia, e resistenza agli analgesici).
Spesso è necessario ricorrere alla devitalizzazione di un dente quando una carie raggiunge il nervo (con rischio di ascesso se non trattata) e causa un dolore persistente, o quando si è costretti a limarlo per usarlo come pilastro di un particolare lavoro protesico (corona a giacca). Tale procedura assicura, con le tecniche "attuali" e se eseguita correttamente, la scomparsa del dolore e la sopravvivenza del dente trattato per lungo tempo.
Il dolore al dente cessa una volta asportato il nervo. Privato della polpa, il dente tende a disidratarsi e di frequente a rompersi sotto il carico della masticazione. In questi casi, occorre ricoprire il dente devitalizzato con una corona protesica (comunemente detta capsula).
Gli antibiotici hanno efficacia in presenza di un ascesso, ovvero di fuoriuscita di batteri e tossine nella gengiva e denti circostanti. Nulla possono contro il granuloma, che non è raggiungibile nemmeno dalle difese immunitarie, posto all'interno di un dente privo di vita.

martedì 5 novembre 2013

CHE COS'E' UNA CAPSULA?

La CAPSULA è il termine in cui viene definito un manufatto protesico dentale, a forma di guscio e riveste un dente dopo che questo è stato opportunamente limato per garantirgli una maggiore resistenza ai carichi masticatori.

I denti che vengono incapsulati sono solitamente indeboliti da grandi carie o devitalizzazioni, oppure sono necessari come pilastri di un ponte; la preparazione del dente consiste nel rimuovere, limando con più frese diamantate gli strati più esterni del dente, per uno spessore pari a quello che avrà la capsula protesica.

Il materiale di cui è fatta una capsula è solitamente una lega metallica (acciaio cromo-cobalto-molibdeno, leghe preziose a base di oro o platino oppure zirconio) per l'armatura interna, che conferisce la funzione di protezione al dente, e ceramica per il rivestimento esterno, che ha lo scopo di dare un'estetica accettabile e fornire una superficie di masticazione con caratteristiche di durezza simili a quello dello smalto; altre composizioni prevedono la ceramica integrale, la resina integrale (per le capsule provvisorie), oppure resina o composito su armatura metallica.