lunedì 16 maggio 2016

SCOVOLINO E COLLUTORIO. Perché usarli?

Scovolino?

Lo scovolino (o spazzolino interdentale) è uno strumento appositamente ideato per la rimozione della placca batterica dagli spazi interdentali.
È particolarmente efficace negli spazi interdentali sufficientemente ampi per il suo inserimento. In tali situazioni lo scovolino garantisce una capacità di detersione superiore a quella del filo interdentale, con una maggiore facilità di impiego.
Lo scovolino va utilizzato con movimenti ripetuti di va e vieni nella zona interessata e accedendo sia dall’aspetto vestibolare (esterno) che da quello linguale (interno) dello spazio interdentale.
La scelta della misura dello scovolino deve essere adeguata a questo spazio. Lo scovolino deve passare esercitando una certa frizione sulle superfici dentali, per garantirne adeguata detersione.

A cosa serve fare gli sciacqui con il collutorio?

I collutori non sostituiscono una corretta tecnica di spazzolamento dei denti.
Esistono tuttavia diverse tipologie di collutori, quelli comunemente definiti da banco e presenti anche nei supermercati, possono essere utili come strumenti di prevenzione della carie dentaria.
I collutori che richiedono una prescrizione medica e hanno una più specifica azione antibatterica parodontale, sono di solito utilizzati per brevi periodi legati alla impossibilità di praticare le normali tecniche di spazzolamento dei denti.
Questi ultimi possono avere effetti collaterali sgradevoli se usati continuativamente per lunghi periodi.

mercoledì 11 maggio 2016

L'ALITO CATTIVO



L'alito cattivo


Questo disturbo può interessare chiunque (bambini, adulti, anziani) e può essere un motivo di disagio, specie nei rapporti interpersonali. 
Nella maggior parte dei casi l'alito cattivo è legato a cattive condizioni della bocca o ad abitudini che possono essere corrette.

L'alito cattivo è un disturbo che spesso può essere trattato con successo.

Se dipende dalla bocca:

Igiene orale. La pulizia accurata dei denti è essenziale per evitare l’alitosi. Un’igiene scarsa non allontana i residui alimentari e favorisce l’accumulo di una sottile pellicola (placca batterica) sulle superfici dei denti, delle gengive e della lingua. I batteri utilizzano queste sostanze e producono composti che sono la causa principale del cattivo odore.

Saliva. L’azione della saliva è importante per mantenere una bocca pulita, quindi tutte le condizioni che determinano la bocca secca (xerostomia) favoriscono l’alitosi.

Malattie orali. Tutte le patologie che colpiscono il cavo orale (gengiviti, parodontiti, carie estese, malattie della mucosa) aumentano l’alitosi. È quindi necessario mantenere in buona salute la propria bocca controllando periodicamente con il dentista lo stato di denti e gengive.

Altre cause. Otturazioni, apparecchi ortodontici e protesi difficili da pulire, favoriscono l’accumulo della placca e possono causare alitosi.
Alitosi da fattori esterni:

Alimenti. Aglio, cipolla, porri e alcune spezie possono causare odori sgradevoli nell’alito fino a 72 ore dopo la loro assunzione.

Alcol. Le bevande alcoliche sono una causa comune di alitosi.

Fumo. L’abitudine al fumo di tabacco conferisce all’alito un odore caratteristico e persistente, in parte dovuto a composti volatili solforati.

Se non dipende dalla bocca:
Talora l’alitosi può essere causata da patologie infiammatorie come le sinusiti e le tonsilliti. Anche alcune malattie bronchiali e gastriche possono determinare un alito cattivo.



L’intervento del dentista
Quando si soffre di questo disturbo la cosa migliore da fare è parlarne con il dentista che potrà individuare le cause del cattivo odore e aiutare a risolvere il
problema spesso semplicemente con sedute di igiene orale.

Consigli pratici
Se non ci sono cause particolari, per evitare l’alito cattivo è sufficiente seguire alcuni semplici accorgimenti:
spazzolare bene i denti, pulire gli spazi tra i denti con l’apposito filo, spazzolare la lingua;
evitare di mangiare cibi che causano un cattivo odore dell’alito (aglio, cipolla e simili);
non fumare sigarette, sigari o pipa.
Consultare il medico generico per le cause di alitosi non di pertinenza del cavo orale.

martedì 10 maggio 2016

PARODONTITE E GRAVIDANZA





PARODONTITE E GRAVIDANZA

Una donna in dolce attesa è più esposta ad avere infiammazione delle gengive. La presenza di parodontite in gravidanza, inoltre, sembra aumentare il rischio di parto prematuro. Ecco perché è importante che una futura mamma curi le proprie gengive.

Le alterazioni ormonali, tipiche della gravidanza, causano nelle gengive un aumento della tendenza ad infiammare. Esistono, infatti, diverse patologie gengivali che colpiscono le donne in gravidanza. Una di queste è la “gengivite associata alla gravidanza”, caratterizzata da una spiccata infiammazione gengivale, anche quando vi è poca placca dentale attorno ai denti. Tale gengivite inizia in genere dal secondo o terzo trimestre di gestazione e regredisce dopo il parto. Ecco perché durante il periodo di gestazione è bene sottoporsi a visite di controllo periodiche dal proprio dentista.

Un’altra forma di infiammazione gengivale che può insorgere durante la in gestazione è il “granuloma piogenico” (o epulide gravidica). Questo compare all’improvviso e si presenta come una massa protuberante, a forma di fungo, rossastra, localizzata in genere tra i denti, più frequentemente nell’arcata superiore. Questa massa sanguina molto facilmente se irritata (come per esempio durante lo spazzolamento) e può comparire in qualsiasi momento della gravidanza. Anche il granuloma piogenico tende a regredire  dopo il parto. Ancora una volta, il modo più efficace di prevenire le complicanze di questa condizione è effettuare visite periodiche presso il proprio dentista. Se il granuloma dovesse rimanere presente anche dopo il parto, può esserne indicata l’asportazione chirurgica.

Sfortunatamente però alcuni casi di gengivite gravidica evolvono in parodontite gravidica. E’ pertanto gestire correttamente il sanguinamento gengivale in gravidanza perché potrebbe essere segno premonitore di una patologia più complessa.

Inoltre, molti studi hanno dimostrato che essere affetti da parodontite durante la gravidanza può comportare il rischio di parto pre-termine. Il parto pre-termine o prematuro è la nascita del neonato tra la 22° e la 37° settimana di gestazione (il normale periodo di gestazione, invece, è compreso tra le 37 e le 40 settimane). Questo è un evento frequente anche nei paesi sviluppati (circa il 10% delle gravidanze), che si associa, purtroppo, ad un alto rischio di complicanze per il nascituro.

Molte condizioni predispongono al parto pre-termine, come un’età molto giovane della mamma, l’etnia, gestazioni multiple, consumo di alcool e fumo di sigaretta, stress, ma anche la presenza di infezioni batteriche (in qualsiasi distretto del corpo della gestante). Qualsiasi infezione, infatti, che comporti  la presenza nel sangue di batteri o di sostanze rilasciate dai batteri stessi (batteriemia) fa sì che i tessuti della placenta ricevano, attraverso il circolo ematico, tali sostanze infette. Ciò comporta un’infiammazione che porta all’induzione di doglie anzitempo.  Non è un caso, dunque, se esiste un’associazione tra presenza di parodontite nella mamma e parto prematuro.

E’ dunque consigliabile che ogni gestante si sottoponga ad una visita presso il proprio dentista per valutare lo stato delle proprie gengive. Se si dovesse scoprire di essere affetti da parodontite o gengivite è bene sottoporsi a cure, non solo per la salvaguardia dei propri denti, ma anche probabilmente per quella della salute del bambino.

È ovvio che in stato di gravidanza le cure odontoiatriche devono essere eseguite limitandone al minimo l’invasività e l’uso di farmaci (ad esempio anestetici o antibiotici), specie nel primo trimestre di gestazione. È, quindi, consigliabile farsi visitare e trattare per la parodontite prima di affrontare una gravidanza. Nel caso di patologia comunque si preferisce trattare la futura mamma nel secondo trimestre.

 Note

Durante la gravidanza è facile essere soggetti ad una maggiore infiammazione gengivale. Se si è gravide e si sa o si sospetta di essere a rischio di parodontite, è bene sottoporsi a cure presso il proprio dentista..



Consigli pratici

Una mamma col pancione o un aspirante mamma è bene che si sottoponga a visite periodiche di controllo prima e durante la gravidanza per controllare meglio la propria salute orale e la salute del nascituro.