lunedì 24 febbraio 2014

I DOLORI TEMPORO-MANDIBOLARI

I DOLORI TEMPORO-MANDIBOLARI

Con tale definizione si intendono i disturbi  caratterizzati dall'alterazione dell'articolazione temporo-mandibolare (cioè la giunzione fra osso temporale del cranio e mandibola) o dei legamenti e dei muscoli che la supportano e la fanno muovere. 
Si tratta di un'articolazione molto delicata, il cui allineamento deve essere perfetto per permettere una normale masticazione. Se questo allineamento si altera, i muscoli compensano con movimenti anomali che finiscono con il danneggiare l'articolazione.

Fra le possibili cause di sindrome temporo-mandibolare vi sono: il digrignamento notturno dei denti (bruxismo), i traumi della mandibola, della testa e del collo, la malocclusione, le otturazioni o le protesi dentarie eseguite male, l'artrosi dell'articolazione e la dislocazione articolare (alterata anatomia dei legamenti articolari).

La sindrome temporo-mandibolare è caratterizzata essenzialmente da una limitata e difficoltosa apertura della bocca. A volte la mandibola può bloccarsi in una determinata posizione e tutti i movimenti successivi (sbadigli, masticazione) producono uno scricchiolio e dolere improvviso. Possono inoltre comparire dolore (non solo a livello dell'articolazione ma anche al collo e al volto), cefalea, mal di denti, indolenzimento dei muscoli mandibolari, dolore interno a livello delle orecchie, vertigini e ronzii.

La diagnosi viene generalmente posta dal medico o dal dentista sulla base dei sintomi e dell'esame obbiettivo. Un esame radiografico dell'articolazione, la TAC, possono essere utili per identificare le cause della sindrome e per seguirne l'andamento.

Il trattamento del dolore che spesso accompagna la sindrome temporo-mandibolare può essere effettuato con FANS, mentre i miorilassanti possono aiutare a ridurre la tensione muscolare. 
Spesso è utile l'applicazione di un bite, specie nei soggetti che tendono a digrignare i denti.







IL DENTISTA PORDENONE